«L’arresto di Francesco Lombardo per noi è un danno. Saremo ancora più attenti»- Corriere.it

«L’arresto di Francesco Lombardo per noi è un danno. Saremo ancora più attenti»- Corriere.it


«Ne abbiamo respinti altri. Cuffaro e Dell’Utri? Non è che chi ha avuto trascorsi giudiziari e ha pagato di persona non può esprimersi in assoluto. Di certo non può farlo da noi»

Sa bene che l’arresto a Palermo di Francesco Lombardo, candidato in FdI, è pesante per il partito: «Lagalla vincerà lo stesso, ma è ovvio che per un partito come il nostro che mette la legalità al primo posto è un danno, tanto che nel processo ci costituiremo come parte civile contro chi si è comportato da imbecille prima ancora che da delinquente». Ma Ignazio La Russa si infuria quando si parla di «ombre» sul voto: «Ma stiamo scherzando?».

Lombardo lo avete candidato voi.

«Tutti sanno che non esiste partito più lontano e più nemico della mafia del nostro. E non da ora: tradizionalmente la destra italiana è stata avversaria di ogni mafia, lo dicono le storie personali, le nostre scelte, i nostri simboli. Dal Dopoguerra è stata una lotta spietata la nostra, da quando con i mafiosi per lo sbarco in Sicilia gli accordi li fecero gli anglo-americani…».

Meglio tornare all’oggi.

«Siamo noi ad aver votato alla presidenza della Repubblica Borsellino, che gli altri hanno onorato solo da deceduto, noi siamo perfino presenti con persone che conosco ad una ad una in immagini di repertorio nel film di Pif “La mafia uccide solo d’estate”: sono i nostri che contestavano lo Stato per aver lasciato solo il giudice».

E che ci fa Lombardo?

«Lo chieda a lui. Si è avvicinato di recente a noi. Non era nemmeno iscritto a FdI. I nostri dirigenti palermitani hanno chiesto a lui, come a tutti quelli che candidiamo, certificato penale ed eventuali carichi pendenti, hanno verificato se fosse “chiacchierato”… Nulla. Due persone non le abbiamo messe in lista perché un minimo “fumus” c’era».

State crescendo molto: anche imbarcando personaggi equivoci?

«No, questo no. I personaggi “equivoci” li respingiamo quando si manifestano come tali ma ad un partito come il nostro che ha princìpi e valori chiarissimi serve un surplus di attenzione, che abbiamo e avremo ancora di più. Addirittura abbiamo inutilmente proposto di sottoporre alla Commissione Antimafia i nomi dei candidati per un controllo degli “impresentabili” prima e non dopo la presentazione delle liste».

Perché i magistrati «potevano aspettare il voto»?

«Premesso che rispetto il lavoro dei magistrati, lecitamente convinti che andasse interrotta l’azione criminosa del voto di scambio, per due motivi: il primo è che per gli eletti dichiarati colpevoli del reato 316 ter c.p. la pena è aumentata fino alla metà. Il secondo, che si sarebbe probabilmente visto quanto è reale l’influenza elettorale di questi personaggi. Se contano solo venti voti come diceva l’intercettazione o molti di più. Nessuna critica quindi ai magistrati, ce l’ho con chi anziché unirsi in una lotta patriottica contro la mafia, attacca noi e Lagalla, addirittura chiedendogli di ritirarsi tradendo così il loro vero intento».

Lagalla ha il sostegno anche di Cuffaro e Dell’Utri: non è un problema?

«Lagalla è stato voluto dalla Meloni non certo da altri. Gli altri partiti sono arrivati dopo. E comunque, non è che chi ha avuto trascorsi giudiziari e pagato di persona non può esprimersi in assoluto. Di certo non può farlo in FdI».

Voi puntate sulla ricandidatura di Musumeci, FI e Lega nicchiano. Questa vicenda giudiziaria lo rafforza?

«Certamente. Musumeci è stato presidente dell’Antimafia votato da tutti, è persona inattaccabile e gli si rimprovera proprio di non far “toccare palla” a molti. Come ho detto a lui, se non lasciare spazio di manovra a determinate persone nasce dal voler evitare rischi, ben venga la sua rigidità: anche per questo è la persona giusta per la Sicilia».

11 giugno 2022 (modifica il 11 giugno 2022 | 22:58)



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Paola Di Caro , 2022-06-11 20:57:19 ,

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